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SPINA DI BORGO
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Questo sito si propone
di promuovere la ricostruzione, o meglio, la sitemazione urbanistica,
di quella, che chiamandosi ora via della Conciliazione, costituisce
l'area sulla quale un tempo sorgeva la Spina del Borgo.
Come molti sanno,
Roma negli anni che vanno dal 1870 al 1950 ha subito delle
trasformazioni urbanistiche di rilevante entitą. Tali
trasformazioni, comprese in un vasto spettro di interventi, hanno
compreso sia il necessario aggiornamento ed ammodernamento del tessuto
urbano di Roma, diventata capitale d'Italia, con la costruzione di
nuovi uffici, abitazioni e di interi quartieri, sia alcune
attivitą pił discutibili, tese principalmente ad
assecondare le manie di grandezza della nuova classe dirigente
insediatasi dopo l'unitą.
Questi interventi pił propriamente detti "sventramenti"
hanno avuto come effetto la distruzione irreparabile di vaste zone di
Roma e la definitiva perdita di edifici storici, chiese e monumenti e
la alterazione definitiva del tessuto urbanistico e paesaggistico di
Roma.
Le attivitą pił note sono certamente quelle
svolte durante il periodo fascista, ma non devono essere trascurate
quelle effettuate in precedenza dal governo sabaudo o successive, basti
citare la costruzione degli argini al Tevere con la distruzione
dell'antico Porto di Ripetta, ed il tracciamento del Viale del Re (oggi
viale Trastevere) in Trastevere.
Il maggiore impulso a tali attivitą si ebbe
certamente durante il Fascismo, in circa dieci anni che vanno dal 1926,
anno dello sventramento dell'Area Sacra dell'Argentina, al 1937
anno nel quale fu eseguita la demolizione della Spina di Borgo.
I
n due anni, 1936 e
1937 fu completamnte raso al suolo un intero quartiere, per sostituirlo
poi negli anni successivi con edifici di terrificante aspetto, fino
all'oltraggio finale del 1950, con la inslallazione di obelischetti in
marmo bianco ai lati di via della Conciliazione, obelischi che ancora
oggi i romani designano con un nome
altrimenti utilizzato per medicinali di forma oblunga.
Questo sito non vuole
essere una critica globale all'attivitą urbanistica svolta
durante il Fascismo, della quale si conservano esempi di sicura
rilevanza, come, l'E.U.R., le cittą pontine, stazioni ed uffici
postali in tutta Italia, vuole soltanto riproporre il risarcimento, non
il risanamento, purtroppo non pił possibile, di uno scempio che
continua e che offende Roma nella sua bellezza (soprattutto, vi prego
togliete gli obelischetti).
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